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  1. LE PAROLE CHE CURANO

    In questi tempi, il contagio potrebbe propagarsi di meno anche grazie alle parole buone che sappiamo dire e ascoltare. Le parole che curano, non sono le diagnosi finte o le false illusioni. Queste e quelle vengono presto smascherate e sono doppiamente dannose: gettano nello sconforto e fanno perdere di credibilità coloro che le avevano espresse.

    Le parole che curano sono quelle di coloro che, soprattutto a partire dal ruolo pubblico che rivestono (politico, economico, spirituale), non usano le diagnosi per fare polemica, per accusare qualcuno o per rinfacciare a qualcun altro le sue responsabilità.

    vedi tutto l’ARTICOLO DELLO PSICOLOGO STEFANO GUARINELLI https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/statistiche-e-parole-che-curano-314483.html

 

2. vi rimandiamo alle indicazioni e alle informazioni aggiornate, proposte dall’Ufficio Nazionale di pastorale della salute:  https://salute.chiesacattolica.it/emergenza-covid-19/

 

3. UNA PREGHIERA…..(perché Innanzitutto non viene meno  la nostra vicinanza ai malati e stima per i tanti operatori sanitari, che lottano contro il divagarsi di questa epidemia).

 

PREGHIERA NEL TEMPO DELLA PROVA DA CORONAVIRUS

 O Signore,

quello che sta succedendo attorno a noi

ci rattrista e ci infonde paura.

Siamo tristi per le opportunità e le sicurezze perdute,

l’isolamento forzato, gli abbracci e i contatti trattenuti.

Siamo tristi per la solitudine degli anziani,

dei vedovi, delle persone sole e bisognose.

Siamo tristi per i medici e gli infermieri

che si ammalano nell’aiutare i contagiati.

Ci rattrista chi muore

senza poter godere della vicinanza dei propri cari

che non possono dire addio alle persone amate

o non le possono accompagnare

nel loro ultimo viaggio al cimitero.

Ma ancor di più, siamo attraversati dalla paura

per la presenza di un virus dal quale nessuno è immune,

che mortifica il nostro falso senso di controllo,

mette a repentaglio i contatti con i vicini,

avvolge di pericolo le cose che tocchiamo, talvolta l’aria che respiriamo.

Aiutaci, Signore, a trasformare la paura in:

        riflessione sulla provvisorietà dei beni e delle certezze;

umiltà che contrasta con il nostro orgoglio e presunzione;

        prudenza nel coltivare comportamenti per arginare il contagio;

        collaborazione e responsabilità per tutelare la salute;

        creatività per vivere in modo diverso e fecondo il tempo libero;

 fratellanza per consolidare i nostri legami;

 spiritualità per nutrirci di Te ed aprirci al mistero di ogni cosa.

Ci affidiamo a Te, Signore, per attraversare questo lungo tunnel, memori della tua promessa: “Non abbiate paura, io sono con voi sempre”.

Illumina i ricercatori e guidali a trovare l’antidoto per debellare questa minaccia; consola gli afflitti, rinvigorisci i buoni samaritani impegnati ad alleviare le fragilità del corpo e le inquietudini dello spirito.

Fa’ che l’umanità possa uscire rinnovata da questa prova, più attenta alla reciprocità, più saggia nel custodire i valori essenziali e più unita a Te che sei la fonte dell’Amore.

Te lo chiediamo anche per l’intercessione di Maria, salute degli infermi e consolatrice degli afflitti, e dei santi della Carità, in particolare san Camillo de Lellis e san Giovanni di Dio patroni dei malati, degli operatori sanitari e degli ospedali. Amen

 

4. una riflessione del diac. Pierlorenzo Caranzano:

Da quando è scoppiato il problema del coronavirus, ho sentito dire di tutto e di più, ho visto scrivere di tutto e di più; improvvisamente siamo diventati tutti patrioti, improvvisamente ci siamo resi conto delle chiese chiuse, improvvisamente ci siamo resi conto della fragilità dell’essere umano, improvvisamente…….. Ma mi domando, ci andava un virus per farci comprendere tutto ciò?

L’inno di Mameli lo conosciamo da oltre 70 anni e spesso siamo stati indifferenti al suo ascolto. La chiesa è sempre stata lì, molte volte dimenticata e deserta; la fragilità dell’uomo teoricamente la conosciamo da sempre: ogni anno in Italia muoiono 600.000 / 700.000 cittadini che fanno circa 1900 morti al giorno, negli ultimi due anni sono morti per cancro in Europa poco meno di 3.500.000 di persone che corrispondono a circa 4.800 morti al giorno e tutto ciò è accaduto senza che ce ne accorgessimo.

Forse questo evento può aiutarci a fermarci davvero a riflettere, a rivedere la scala di valori che ci siamo costruita, possiamo riscoprire la dimensione del silenzio, lo stare assieme, il relazionarci in famiglia laddove relazioni non esistono più, il pregare in famiglia, il non correre sempre rischiando di riempire vite vuote con lavoro, riunioni, eventi…. e basta. Forse possiamo davvero riflette per comprendere che è più importante il verbo essere piuttosto che l’avere.

Buon proseguimento di quaresima a tutti, buona riflessione a tutti e soprattutto: “Il Signore è il mio Pastore……. non temo alcun male….” (Salmo 22)